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CONCORSI PUBBLICI

 

SCUOLA

CONCORSO “STRAORDINARIO” DOCENTI 2019

Con il Decreto Legge 29 ottobre 2019, n. 126, recante “Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”, pubblicato in G.U. 30 ottobre 2019, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è stato autorizzato a bandire entro il 2019, contestualmente al concorso ordinario, una procedura “straordinaria” per titoli ed esami volta al reclutamento di circa 24.000 docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado.

Il testo del decreto prevede l’indizione di un concorso “straordinario” su base regionale rivolto ai docenti precari di scuola secondaria di primo e di secondo grado, con almeno tra anni di servizio, finalizzato alla formazione di graduatorie di merito distinte per regione e classi di concorso, nonché per l’insegnamento sul sostegno, dalle quali si attingerà per il reclutamento in ruolo a copertura di circa 24.000 posti complessivi.

Va precisato che il decreto in questione ha efficacia provvisoria, poiché necessita della conversione in Legge (entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) all’esito dell’esame da parte del Parlamento, il quale potrà proporre ed approvare emendamenti al testo.

Solo successivamente, infatti, sarà pubblicato il bando del concorso che darà avvio alla procedura di reclutamento secondo le modalità ed i tempi che saranno previsti dal M.I.U.R.

Tuttavia il nostro Studio ha già rilevato molteplici profili di illegittimità nel testo del decreto legge che, se non emendati in sede parlamentare con i dovuti correttivi, saranno senz’altro oggetto di impugnativa dinanzi al competente Giudice amministrativo.

Si evidenzia, infatti, che per la partecipazione al concorso straordinario per la scuola secondaria di I e II grado sono espressamente richiesti i seguenti requisiti:

- titolo di studio valido per l’accesso all’insegnamento;

(Per la partecipazione per i posti di sostegno è necessario essere in possesso della relativa specializzazione).

- tre anni di servizio svolti tra l’a.s. 2011/12 e l’a.s. 2018/19 nelle scuole statali secondarie su posto comune o di sostegno, di cui uno specifico per la classe di concorso richiesta.

(Possono partecipare al concorso straordinario anche i docenti che hanno acquisito le tre annualità di servizio nelle scuole paritarie. Tuttavia, in questo caso la partecipazione sarà limitata al conseguimento dell’abilitazione).

Ebbene, dalla lettura del testo del decreto emergono le seguenti criticità che, come innanzi detto, se non corrette con gli opportuni emendamenti, saranno oggetto di contenzioso dinanzi al T.A.R.

1)-La partecipazione al concorso degli aspiranti che hanno maturato il requisito di servizio richiesto nelle scuole paritarie risulta limitata al solo fine del conseguimento dell’abilitazione, con esclusione di ogni possibilità di reclutamento sui posti banditi;

2)-L’arco temporale preso in considerazione ai fini del requisito di servizio richiesto è di otto anni, a decorrere dall’a.s. 2011-2012 e fino all’a.s. 2018-2019, per cui è esclusa la valutazione dell’anno scolastico in corso (2019-2020).

3)-Il decreto prevede che ciascun candidato potrà partecipare al concorso straordinario in un’unica regione per il sostegno, oppure, alternativamente, per una sola classe di concorso, purché abbia maturato (in entrambi i casi) un anno di servizio specifico.

Dunque, nel caso in cui le disposizioni del decreto legge dovessero essere confermate in sede di conversione per poi essere trasfuse nella disciplina del bando di concorso, questo Studio avvierà una serie di azioni collettive a tutela dei candidati illegittimamente esclusi dal concorso a causa della ristrettezza dei requisiti di accesso.

In particolare saranno proposte le seguenti specifiche azioni:

a)-un ricorso per garantire l’accesso al concorso (ai fini delle immissioni in ruolo) degli aspiranti che hanno maturato il requisito di servizio richiesto nelle scuole paritarie, tenuto conto che le disposizioni del decreto legge, allo stato, limitano la partecipazione al concorso di tale personale ai soli del conseguimento dell’abilitazione e dunque senza possibilità di reclutamento sui posti autorizzati.

b)-un ricorso per garantire l’accesso al concorso per tutti gli aspiranti docenti che maturerebbero il requisito di servizio richiesto con l’ultimazione dell’anno scolastico in corso (2019-2020), non valutabile secondo le disposizioni del decreto legge;

c)-un ricorso per garantire l’accesso al concorso degli insegnati tecnico pratici (I.T.P.) in possesso di diploma costituente titolo di accesso a classi di concorso ritenute “ad esaurimento”, secondo il D.P.R. 19/2016;

d)-un ricorso per garantire l’accesso alla selezione in favore dei candidati in possesso di titoli validi per la partecipazione su più classi di concorso, tenuto conto che allo stato il decreto legge non contempla tale possibilità.

Maggiori informazioni sulle possibili iniziative giudiziarie che saranno eventualmente portate avanti dal nostro Studio Legale saranno diramate all’esito della pubblicazione della legge di conversione e prima della pubblicazione del bando definitivo.

Pur consapevoli che molti studi legali hanno già avviato campagne di adesione ad analoghi ricorsi, riteniamo che al momento non vada assunta alcuna iniziativa formale poiché, come innanzi detto, il testo del decreto legge sarà portato in discussione alla Camera il prossimo 25 novembre e potrebbe ancora essere emendato e modificato.